14:33 martedì, 10 dicembre 2024
Il nuovo tecnico allenerà il figlio Dimitri per la prima volta in carriera. Nello staff c’è anche Davide, il secondogenito. Al debutto con la Carrarese il successore di Maran non sarà in panchina: il motivo.
È – sarà – un Brescia «Bisolizzato». Bisolone, Bisolino I e Bisolino II. Tutti insieme, di certo appassionatamente, per la missione svolta. Per ridare fiato, ossigeno, calore e colore a una squadra grigia. Come la classifica. Massimo Cellino ha scelto Pierpaolo Bisoli per sostituire Rolando Maran. Per il quale l’eventualità dell’esonero era diventata certezza già nel dopo partita di Catanzaro. Il tecnico trentino se l’aspettava e dunque, la comunicazione del termine del suo mandato da parte del diesse Castagnini al rientro dalla trasferta calabrese intorno alla mezzanotte di domenica, non è stata una classica doccia gelata.
Non ha comunque fatto meno male. E a Maran va dato atto – e detto un grazie grande come una casa – per la dignità che ha saputo ridare alla squadra prendendola per mano, impaurita e in preda agli psicodrammi, nella passata stagione. Regalando anche emozioni che dovranno giustamente restare tra i ricordi più cari. Poi, il calcio è strano e il Brescia di più.
La squadra fin qui non è riuscita a raccogliere la sfida di un campionato al rialzo e se è vero che le assenze, tante e strategiche, sono state una scusante oggettiva, è altrettanto vero che la china presa è molto pericolosa. E che l’epilogo è stato inevitabile per un Maran ultimamente meno brillante e lucido, sfiancato dal bisogno – anche inconsapevole – di dover sempre resistere a una possibile tempesta improvvisa. Sarà il tempo a dire se la sentenza arrivata per l’allenatore alla settima sconfitta in 16 partite e nel pieno di una involuzione totale è stata giusta.
Di certo è preoccupante la mancanza di determinazione e la mollezza della squadra. Elementi che hanno convinto il tandem Cellino-Castagnini ad andare su Pierpaolo Bisoli. Non senza aver vagliato piste alternative. Tra Breda, Vivarini e anche Semplici. Non c’è tempo di seminare gioco e c’era bisogno di accorciare anche i tempi della conoscenza tra dirigenza e tecnico. C’è bisogno di andare al sodo e alla sostanza. Bisoli ha dimostrato da subito apertura e voglia e, una volta trovato un accordo di massima nella notte tra domenica e ieri mattina, si è subito messo al lavoro per sciogliere il vincolo col Modena. Accordo con i canarini – dei quali aveva perso la guida a inizio novembre, (il 26 dicembre c’è Brescia-Modena) – trovato subito dopo pranzo.
Quindi l’incontro fuori sede con Renzo Castagnini per sistemare gli ultimi dettagli e presentarsi pronto in via Solferino da Cellino che mister Pierpaolo lo conosce come le proprie tasche essendo stato un suo giocatore al Cagliari. Bisoli ha firmato un contratto fino a fine stagione con rinnovo al raggiungimento della salvezza e un premio in denaro non in caso di play off, ma di serie A. Questa mattina il tecnico guiderà la sua prima seduta a Torbole e alle 14 verrà ufficialmente presentato in conferenza stampa.
Tuttavia, Bisoli non potrà debuttare domenica con la Carrarese: si trascina un turno di squalifica sicché in panchina si accomoderà il suo vice Beppe Angelini. Che conterà sul supporto di «Bisolino l’altro», ovvero Davide: secondogenito di Pierpaolo che è nello staff tecnico del papà come collaboratore. Sarà curioso capire e come Pierpaolo e Dimitri imposteranno il loro rapporto da professionisti, con la prima sfida che dunque è da vincere di fronte allo spogliatoio: dovranno dimostrare di saper lasciar fuori dalle «sacre mura» le faccende personali. Ma conoscendo storia e caratteri dei protagonisti, questo dovrebbe essere un «non problema».
«Sono molto emozionato» ci ha detto ieri Bisolone all’uscita degli uffici di via Solferino dopo la firma sul contratto rispondendo alla domanda su cosa provasse all’idea di allenare il figlio per la prima volta in carriera. Ma la grande emozione è anche quella che lui deve risvegliare in tutto il gruppo e in una piazza – perlomeno in quella piccola porzione che dal Brescia si fa ancora condizionare le giornate – assuefatta e rassegnata a ritrovarsi a vivere un infinito giorno della marmotta.
È dura, è tosta. Come Maran fu a suo tempo l’allenatore giusto, al posto giusto e nel momento giusto ora l’auspicio è che la storia possa ripetersi con un tecnico molto diverso dal suo predecessore anche negli approcci. Ma di diverso ora, al netto delle dinamiche e di cosa il tempo racconterà rispetto alle difficoltà incontrate da Maran, dovrà esserci il Brescia. Casella di (ri)partenza.