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Il Brescia è "virtualmente" in serie B per un clamoroso harakiri logistico del Lecco
15:25 giovedì, 22 giugno 2023
Il Brescia è "virtualmente" in serie B per un clamoroso harakiri logistico del Lecco

15:25 giovedì, 22 giugno 2023

Si può pianificare finché si vuole: tanto poi ci pensa la vita. Gli imprevisti o le botte di fortuna. Buona, incredibilmente, la seconda per il Brescia. Che ha trascorso le ultime due settimane piene a disegnare strategie (ben assestate e a ragion veduta) anti Reggina per ritrovare la serie B a tavolino e che invece la riammissione tra i cadetti la riotterrà - è il classico caso in cui manca solo l’ufficialità - grazie a un clamoroso harakiri del neo promosso Lecco e a prescindere dunque da come finirà la battaglia contro il club calabrese.

La situazione non è limpida e si è aperta una grossa crepa nel muro Cardona-Saladini in un quadro nel quale anche il Perugia torna a coltivare speranze e che per questo ora si è affiancato al Brescia nella lotta per riottenere la serie perduta sul campo.

Cosa è successo fin qui

Martedì alle 23.59 sono scaduti i termini per le iscrizioni al campionati. Ed entro i termini previsti, il Lecco promosso domenica scorsa dopo la doppia finale play off vinta col Foggia ha mancato un requisito indispensabile per potersi iscrivere in B: non ha indicato il campo da gioco per le proprie gare indisponibili visto che lo stadio di casa, il Rigamonti-Ceppi, non è omologato per la serie B. Esattamente come nel caso della FeralpiSalò, il club di Paolo Di Nunno avrebbe dovuto indicare una struttura alternativa, ma è stato fatto - indicando l’Euganeo di Padova - solamente ieri mattina. Dunque fuori tempo massimo.

Norme alla mano, il Lecco non può prendere parte alla serie B e tocca alla prima riammissibile, ovvero il Brescia. Ovviamente per i lacustri non finisce qui e così. Il Lecco lamenta che i play off sono slittati di 10 giorni rispetto alle date originarie e che ci sono state solo 48 ore di tempo per perfezionare il tutto: il club ha inoltre spiegato che il via libera del Prefetto di Padova è arrivato solo ieri mattina e che dunque la mancanza originaria non è imputabile alla società. Che chiaramente, quando anche gli organi competenti certificheranno l’assenza del «requisito logistico» per poter essere iscritto alla serie B, effettueranno ricorso chiedendo l’iscrizione per merito sportivo. Ovvero facendo valere la vittoria del campionato. Tra l’altro il Lecco non è iscritto nemmeno in serie C (perché avrebbe dovuto iscriversi alla terza serie tra l’altro avendo vinto il campionato?) per cui allo stato attuale sarebbe costretto a ripartire dai dilettanti. Ma cosa accadrebbe se il Lecco vedesse accolte le proprie ragioni?

Ipotesi serie B a 21

Non potrebbe a quel punto essere estromesso il Brescia (resta infatti che il Lecco non ha ottemperato ai propri doveri) per cui la squadra di Di Nunno potrebbe essere iscritta in soprannumero. Dando quindi vita a una serie B a 21 squadre. Una ipotesi che il Brescia, se si trattasse di dover votare questo format, accoglierebbe. Perché è vero che «mors tua vita mea», ma da via Solferino fanno sapere di ritenere che il Lecco, a prescindere dal non rispetto formale - e però date le norme anche sostanziale - delle regole, abbia diritto a giocare in serie B: il merito sportivo deve prevalere. A Lecco sono furibondi e Di Nunno ha accusato anche Adriano Galliani di avergli prima fatto intendere, nei giorni scorsi, che gli avrebbe messo a disposizione l’impianto di Monza e poi di essersi tirato indietro costringendolo a cercare last minute soluzioni alternative fino alla beffa finale.

Le altre battaglie del Brescia

In tutto questo, il Brescia - che pure è convinto al 100% che la prossima stagione sarà in serie B - non si accomoda e continua a combattere non tralasciando nulla. Nemmeno il fronte reggino. Dal quale tra la serata di martedì e la giornata di ieri sono continuate ad arrivare notizie contraddittorie.

Di certo sono stati pagati gli stipendi (i tesserati hanno visto gli accrediti), ma non è chiaro se e quanto sia stato pagato per quanto riguarda il dovuto in fatto di imposte tra arretrati degli scorsi mesi e i 750mila euro e rotti dello stralcio ottenuto tramite l’accordo col tribunale. In base all’accordo di ristrutturazione, la scadenza per il pagamento delle suddette imposte è fissata al 30 giugno, ma per le norme federali il termine perentorio per il saldo era quello del 20 : siamo al tema dell’«incompatibilità» tra l’ordinamento sportivo e quello civilistico. Nebbia insomma.

E a prescindere dalla novità ricevute sul Lecco, come da programma ieri mattina il Brescia (che in ogni caso sulla Reggina andrà fino in fondo per vedere ristabiliti dei principi) ha fatto richiesta di accesso agli atti prodotti per l’iscrizione «di alcune società». Non specificate. Ma si tratta degli atti della Reggina, dello stesso Lecco e anche della mai tralasciata Sampdoria. E dopo essersi sentito con il Brescia, a Perugia patròn Massimiliano Santopadre ha effettuato la stessa richiesta. Perché se dovessero liberarsi due posti, il secondo spetterebbe al Perugia retrocesso da terz’ultimo.

Ora palla alla Co.vi.so.c. che il 30 comunicherà chi è in regola e chi no, ma uno spoiler potrà aversi già prima: il 27 infatti la Lega B dirà alla stessa Co.vi.so.c. se tutte le 20 squadre hanno proceduto all’iscrizione per tempo. E già martedì prossimo dunque sarà ufficiale che il Lecco ha completato l’iter in ritardo. Poi spazio ai ricorsi eventuali con il 7 luglio, con il Consiglio federale, come data da circoletto rosso per alzare ufficialmente le braccia al cielo.