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Brescia, la rinascita inizia per "M" poi finisce su testa, gambe e gruppo
14:26 mercoledì, 20 dicembre 2023
Brescia, la rinascita inizia per "M" poi finisce su testa, gambe e gruppo

14:26 mercoledì, 20 dicembre 2023

Come ti cambio l’immagine, la prospettiva, il punto di vista - e la classifica - del Brescia in tre mosse: agendo sulla testa, lavorando sulle gambe, mettendo cemento tra i mattoni che fanno il gruppo.

Oppure, come ti cambio gli elementi di cui sopra in una mossa: scegliendo di affidarsi a un allenatore compiuto e completo che, banalmente, potesse rivelarsi un riferimento sicuro per una squadra spaurita con pochi elementi di personalità comprovata, con spruzzatine di qualità ed esperienza in quantità moderata. Modificando l’ordine dei fattori il risultato non sarebbe mai potuto cambiare, ma mutando un fattore, il risultato di conseguenza anche.

Allenatore giusto al posto giusto: è quel che si sta rivelando a tutti gli effetti Rolando Maran per il Brescia. Potremmo anche aggiungere che giusto è stato anche il momento, ma in questo caso così non è perché ci è voluto tanto, troppo tempo, a Massimo Cellino per comprendere che chi siede in panchina fa ancora tutta la differenza di questo mondo: l’allenatore non è un optional.

E infatti... Ma acqua passata non macina più e allora è meglio abbeverarsi di un presente che racconta di un Brescia che ha scavalcato il fosso e che dopo gli zero punti in 5 partite - nessuno ha ancora all’attivo una serie più lunga di sconfitte di fila in stagione - nel pre Maran, ora conta 9 punti sempre in un periodo di 5 partite per una media di 1,8 a gara.

 

In questo piccolo lasso di tempo, nel quale si è accesa - pur rimanendo nell’ambito del realismo - una luce nuova, il Brescia è già tra l’altro riuscito a ricostruire il concetto di fattore campo con due vittorie di fila a Mompiano, è ora la seconda squadra (alle spalle dell’incredibile Cittadella) con la serie aperta di risultati utili di fila più lunga, ha sfatato il tabù dell’incapacità di affrontare le grandi squadre, ha aggiustato una difesa - di base a tre quando si attacca, a quattro quando si difende - che ora, dietro a quella della Cremonese e come quelle di Parma e Venezia, con 16 gol subiti è la seconda migliore del campionato.

I miglioramenti

Ultimo, ma non ultimo: il nuovo Brescia ha puntellato la classifica prendendo il largo da una coda cortissima, affollatissima e pericolosissima. E allo stato attuale, sempre per il realismo di cui sopra, è la cosa più importante. E poi, volendo continuare a concentrarci sugli aspetti positivi, si sono accesi gli attaccanti con la «staffetta» del gol tra Borrelli e Moncini che inizia a stuzzicare non poco i palati e qualche piccola fantasia. I due sommano nove gol: all’appello adesso, ragionando solo sulle punte, mancano i timbri di Bianchi fermo a quota uno.

È stata davvero bella la vittoria contro il Como. Molto più pesante dei tre punti che ha portato alla causa perché stata di alto livello per via delle fasi che il Brescia ha dovuto e poi saputo fronteggiare. Passando in rassegna la manciata di successi di questo campionato, quello di sabato è stato probabilmente il più convincente oltre che il più esaltante. Azzardiamo: scavallando l’aspetto stilistico ed estetico, entrando nelle pieghe e nei particolari, è stato anche meglio che contro la Sampdoria.

È un Brescia che sa usare la testa e che addirittura sembra persino diventato più «scafato». È un Brescia che corre meglio, perché in tanti iniziano a essere più brillanti. Ed è un Brescia sempre più gruppo. «Se dovessi dire cosa abbiamo avuto in più contro il Como - ci ha detto non a caso Moncini - direi il carattere. Spero si sia visto che siamo veramente tutti coinvolti. Ci sono stati di bellissimi segnali nel modo di stare in campo, anche di litigare con gli altri».

E proprio il «Moncio» - che qualcuno sui social ha già ribattezzato «l’eroe delle due aree» parafrasando il soprannome di Garibaldi, è forse in questo momento del nuovo modo di stare insieme, è proprio lui. Che dimostra come ci siano tanti modi per essere utile: intanto è il più decisivo dalla panchina. Sono già tre gol per lui, che è pure capo cannoniere di squadra, da subentrante. Una gioia impreziosita dall’indimenticabile cameo tra i pali che ha fatto di lui l’eroe del giorno e qualcuno in cui identificarsi. E che fa pensare che il Brescia ora può giocarsela con tutti: che bello è tornare a specchiarsi un po’ nel biancazzurro e ritrovarsi?