14:21 mercoledì, 20 dicembre 2023
Si dice spesso - per indicare la volatilità del tempo - che, passato Ferragosto, è subito Natale. Ma cento anni durano più di un soffio, nonostante l’Ospitaletto sia nato proprio ad agosto e la sua festa centenaria sia stata celebrata sotto le festività natalizie.
In mezzo, appunto, cento anni, dal 1923 al 2023, culminati con la gloria della serie C1 conquistata per la prima volta nel 1987 sotto la guida di Gigi Maifredi (il bis, poi, nel 1994). Lunedì sera il Teatro Agorà era gremito: e tra aneddoti e cimeli, non poteva essere una serata qualunque.
Giuseppe Taini, presidente dell’Ospitaletto, ha ricordato gli anni in cui era sindaco del paese, proprio gli stessi in cui il club arancio blu diventava grande: «Oggi vedo tanti ragazzi di allora - ha detto Taini, non senza emozione - e mi ricordo quando venivo alle feste di Natale o alle celebrazioni per i trionfi conquistati. Questa è una festa ancora più speciale e particolare: qualche capello bianco e qualche ruga in più, ma la consapevolezza di essere parte di una grande avventura». Al fianco di Taini, anche Sandro Musso, da quest’anno presidente onorario, Fabio Corioni e Annamaria Bottazzi, figlio e vedova di Gino Corioni, che cristallizzò un sogno portando Ospitaletto nell’Olimpo con un modello di calcio sostenibile, stupendo l’Italia partendo dalla provincia.
Il parroco don Adriano Bianchi ha salutato tutti i presenti facendo di fatto da padrone di casa, dato che il Teatro Agorà si lega al mondo del vicino oratorio, mentre Valentino Garzetti, consigliere per Brescia della Lega Nazionale dilettanti Lombardia, ha portato i saluti e il riconoscimento della federazione.
A Enrico Mandelli, presidente del consiglio comunale, il compito istituzionale, ossia confermare che a breve ripartiranno i lavori nella zona sottostante la tribuna e negli spogliatoi, dopo qualche ritardo e dopo che il club ha già provveduto a riqualificare i vecchi spogliatoi. Peraltro, sempre all’interno del perimetro del «Gino Corioni», nascerà una Club House moderna per appassionati e sostenitori.
C’è un dato, numerico, che conferma quanto l’Ospitaletto non sia una moda ma un sentimento: su 28 invitati, 22 hanno risposto presente (e Gigi Maifredi, forse il più atteso, purtroppo è stato fermato solo dall’influenza). E così Angiolino Massolini, nella duplice veste di autore del libro «Cent’anni in arancio blu» assieme a Vincenzo Corbetta e allo storico Marcello Zane e di presentatore, ha potuto snocciolare diversi aneddoti: quella volta che Onorini segnò per l’Ospitaletto da metà campo; quella volta che Conti parò due rigori al Trento, bestia nera di diversi duelli per salire di categoria; e ancora l’epopea di Adelio Moro (100% di rigori segnati in serie A, passando da Inter, Milan e Atalanta), poi giocatore maturo a Ospitaletto e viceallenatore negli anni che prepararono l’epopea verso la C2 e poi la C1.
Anche uno dei presidenti storici, Mario Giuseppe Bertoli, guida del club dal 1961 al 1970, non ha voluto mancare, nella serata passata infine dal commosso ricordo di Gino Corioni e del suo vice Federico Gozio (al primo è dedicato lo stadio, al secondo l’antistadio).
In ogni celebrazione che si rispetti, ci sono chiaramente i cimeli: il già citato libro, che sarà in vendita da venerdì; la medaglia celebrativa; un video di 20 minuti che riassume l’epopea. E ancora due inni: il primo - ufficiale - dal titolo «Cuore Arancioblu» realizzato da Fabio Venturini su richiesta di Taini; il secondo - non ufficiale - da titolo «Ospi Alè» e composto dalla band di Edoardo Bennato, contattata per l’occasione da Musso. Entrambi saranno suonati allo stadio nelle partite di campionato.
A tal proposito non poteva mancare l’Ospitaletto di oggi, guidato da Andrea Quaresmini e che ha chiuso l’andata con 11 punti di vantaggio sulla seconda nel girone C di Eccellenza: spetta a quei ragazzi con la tuta bianca e gli inserti arancioblu presenti in platea, il compito di riportare l’Ospitaletto in D, dove manca dal 1999. Troppo per una storia così grande.