20:40 venerdì, 30 giugno 2023
Lo straordinario ottimismo che permea ogni istante della mia vita va a cozzare contro le delusioni che il mio orto ha deciso di riservarmi. Da un paio d’anni le immense aspettattive (supportate da correlate fatiche) sono frustrate, la un tempo ridente coltivazione non dà frutti, pardon ortaggi.
A deludermi nel profondo sono le zucche, un po’ la mia kryptonite. Ho messo a dimora quattordici piantine (ripeto: quattordici piantine) e per ora ad abbronzarsi c’è una sola zucca (ripeto: una sola zucca). Mia nonna, di una saggezza antica, mi rincuora, altre ne arriveranno dice, e alla peggio speriamo che quella sia buona. Non conta la quantità , sottolinea attingendo alla predetta saggezza antica.
Io, figlio dei sognanti anni Ottanta, amo l’abbondanza. Ora finalmente è arrivata la scienza a darmi ragione, sono soddisfazioni. Uno studio di neuroscienze pubblicato recentemente dalla rivista della National Academy of Sciences, con la collaborazione del premio Nobel per l’economia Daniel Killingsworth (mica zio Pierino, per intenderci), ha scoperto (tenetevi forte) che il denaro fa la felicità. Esatto. Ma mica finisce qui, quelli mica fanno chiacchiere da bar o da social (che è la stessa cosa). Studia oggi, studia domani cos’hanno scoperto? Che per l’85% della popolazione, contrariamente a quanto si dibatte da secoli, il segreto (appunto) della felicità sta nei soldi. L’altro 15% sono i ricchi che al vil denaro nemmeno ci pensano. Era ora che si mettessero le cose in chiaro. Nei decenni passati trionfava in tv una telenovela, Anche i ricchi piangono. Pronta la nuova versione, Anche i ricchi piangono (di felicità).