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Brescia, restano dieci giornate per l'obiettivo salvezza
15:12 giovedě, 06 marzo 2025
Brescia, restano dieci giornate per l'obiettivo salvezza

15:12 giovedě, 06 marzo 2025

Dal Cesena in casa, sabato, all’ultima contro il Modena: servono dai 12 ai 15 punti e il margine di errore è zero.

Ritornano, come a ogni finale di stagione. E come sempre sono sinonimo di battaglia. Sono loro, le ultime dieci giornate. Le «X giornate del Brescia». Quelle che per i bresciani evocano resilienza, coraggio, lotta (il riferimento «risorgimentale» è ai fatti della primavera del 1849). Quelle che, anche per quest’anno, per le rondinelle vogliono dire sofferenza.

La Leonessa, dopo la sconfitta al Barbera col Palermo, ha bruciato anche quel misero punticino che la poneva al di sopra della zona play out. Adesso solo la classifica avulsa – una vittoria e un pari tra andata e ritorno con entrambe – posiziona Bisoli e compagni sopra le coinquiline a 30 punti, ossia Sampdoria e Südtirol. Il via alle dieci sfide è senza cuscinetto, ossia senza margine d’errore zero. La circostanza rende questi ultimi 900 minuti da brividi.

Le sfide

Cinque match in casa, cinque fuori. Seppur in un’alternanza asimmetrica dato che le rondinelle dovranno prima affrontare due trasferte consecutive – posto che l’ultima sosta dell’anno, quella del 22 marzo, si interporrà tra i due viaggi – a Frosinone e La Spezia. Poi Mantova e Cosenza, quindi 180 minuti cruciali al Rigamonti con Reggiana e Pisa. Infine, gli ultimi 270.

Si comincia a Mompiano. Questo sabato arriva il lanciato Cesena, sesto a quota 40 a tre punti dal Catanzaro quarto. Ed è una partita d’importanza vitale. Serve una vittoria. Senza se e senza ma. Non è più tempo di fare calcoli, né di «sarà per la prossima». Anche perché, come detto, gli uomini di Maran saranno poi attesi dalle due trasferte di fila contro i ciociari che, battendo il Mantova sabato scorso, si sono rilanciati nella corsa salvezza, e contro gli spezzini, che in quel secondo posto occupato dal Pisa, distante al momento sei lunghezze, credono ancora, soprattutto se domenica al Picco dovessero battere i toscani di Pippo Inzaghi nello scontro diretto.

Last call

Se marzo è di fuoco, aprile sarà semplicemente decisivo per le sorti dei biancazzurri. Tre partite su quattro tra le mura amiche con Mantova (in caduta libera), Reggiana (a Pasquetta) e l’attuale vice-capolista Pisa (il 25 aprile), intervallate dopo il match con i virgiliani di Davide Possanzini dalla trasferta al San Vito-Marulla contro il Cosenza, che sta sparando le ultime cartucce per provare a stare attaccato con le unghie alla categoria.

Vero che il rendimento negli ultimi cinque mesi, cioè nelle ultime 21 partite, è più alto (11 punti contro 7) fuori che in casa, ma la salvezza passa e deve passare dal Rigamonti, ed è lì che il Brescia deve conquistarla. Dimenticando tutti i numeri negativi di questi mesi per ritrovare quell’animus pugnandi necessario e determinante per raggiungere il traguardo.

Il finale

Il tutto, prima del trittico che chiuderà il campionato e che vedrà il probabile testa a testa in quel di Cittadella (con annessi fantasmi del recente passato), l’ultima interna con la sorpresa Juve Stabia, che ha tutte le intenzioni di mantenere un posto nella griglia play off, e i 90 minuti finali al Braglia di Modena, sperando che i canarini non abbiano alcunché nel mirino.

Obiettivo? Dai 12 ai 14 punti almeno da portare a casa, visto che nelle ultime tre annate la salvezza si festeggiò (se di festa si può parlare, ma così è se vi pare...) a quota 44, 43 e 42. Certo, quindici sarebbero il meglio. Ma servono dieci giornate di lotta, di coraggio, di resilienza. Dieci giornate da Leonessa.