14:29 mercoledì, 07 giugno 2023
È volata nelle scorse ora a Madrid con tutto il suo carico di entusiasmo e il carisma che la contraddistingue sopra e dietro al palco. Quel carisma che - insieme al talento e alla preparazione - è una caratteristica fondamentale per qualcuno chiamato a fare ciò che fa lei. Augusta Trebeschi, vocalist e insegnante di canto bresciana, è infatti una dei «music guru» di Rockin’1000, il supergruppo musicale formato da musicisti professionisti e volontari, nato nel 2015 da un’idea di Fabio Zaffagnini e che questa sera si esibirà allo stadio Cívitas Metropolitano di Madrid.
Augusta è la coach che prepara i cantanti della «Biggest Rock Band On Earth» («La più grande band al mondo»), come viene definita l’insolita creatura nata come ingegnoso pretesto per convincere i Foo Fighers ad esibirsi in quel di Cesena. Il video di quei primi mille musicisti alle prese con l’esecuzione di una grandiosa cover corale di «Learn to Fly» fece il giro del mondo, gettando il seme di un progetto che da allora ha fatto tantissima strada. Anche grazie alla vocal coach bresciana, presente fin da quel primo folle esperimento.
«Fabio è un amico - racconta Augusta - nonché un super fan dei Foo Fighers. Una sera di otto anni fa mi ha chiamata e mi ha detto: "Voglio far suonare un pezzo a mille musicisti insieme". Mi ha chiesto da subito di occuparmi dei cantanti e io gli ho risposto: "O viene una schifezza o una cosa grandiosa, però ci sto". Ed è stata una cosa davvero pazza, ma anche davvero grandiosa. Eravamo lì, quella mattina di luglio, e avevamo paura non venisse nessuno. E invece il video girato quel giorno ha fatto il giro del mondo, con Dave Grohl che ha risposto con un messaggio prima di venire effettivamente ad esibirsi a Cesena. Per me è stato un momento unico, visto che all’after party ho duettato proprio con lui».
Da allora Augusta Trebeschi è un po’ la spina dorsale di Rockin’1000: è lei a farsi i carico dei cantanti e delle cantanti selezionati per esibirsi in tutti gli angoli del mondo, dalla Corea a New York. Lei si occupa di scremare i partecipanti, di arrangiare i pezzi e adattare le canzoni, di coordinare materialmente le prove e di dirigere i cantanti dal vivo, direttamente sul palco.
Per chi non conoscesse i meccanismi di Rockin’1000, ogni volta che viene fissato un concerto - come in questo caso a Madrid - si apre sul sito una selezione per i musicisti: batteristi, bassisti, chitarristi, cantanti e tastieristi. «A rispondere al click day sono soprattutto persone del luogo - spiega Augusta - e raramente si tratta di professionisti. Sono perlopiù appassionati, che a volte si fanno anche migliaia di chilometri per partecipare a un concerto. A quel punto mi occupo di realizzare dei tutorial pubblicati online sulla piattaforma, che gli iscritti possono utilizzare per studiare gli arrangiamenti. Poi c’è la fase di selezione, che mi consente di capire quali sono le voci che avrò a disposizione per lo show. E pochi giorni prima del concerto ci sono le prove: due giorni intensissimi in cui confezionare un’esibizione di alto livello: piacevole, spettacolare e d’impatto. In questo senso il mio ruolo è quello di utilizzare le voci come fossero un’orchestra, dando vita a delle dinamiche uniche per ogni evento Rockin’1000».
Dietro e sopra al palco non si scherza: «Ai miei cantanti chiedo di lavorare sodo. Sono molto severa. Ma alla fine si crea un legame unico, che resta nel tempo». Fra i ricordi più emozionanti per la bresciana c’è il grandioso concerto allo Stade de France di Parigi, a maggio di un anno fa. Qui, davanti a oltre 45mila persone Augusta Trebeschi si è concessa un’esibizione da solista con «Under Pressure» dei Queen. Per una volta, in mezzo ai mille, i riflettori sono stati tutti per lei.