13:34 mercoledì, 07 giugno 2023
Franco Battiato con Manlio Sgalambro, Jovanotti, Mark Kostabi, Dan Fante, Manuel Agnelli, Subsonica, Max Pezzali, Edmondo Berselli e Shel Shapiro, Daniele Silvestri, Enrico Ruggeri, Giovanni «Lindo» Ferretti, Banda Osiris, Tiziano Scarpa, Elisabetta Sgarbi, Isabella Santacroce...
Bastano questi nomi (e sono solo alcuni) per parlare di un festival che ha fatto epoca? Sì, bastano.
Sono bastati, questi nomi, per una celebrazione a 25 anni dal debutto? No, non sono bastati.
La manifestazione è il «Brescia Music Art», che prese il via il 5 giugno 1998 per la prima di tre edizioni. Ne era ideatore Omar Pedrini, che oggi, «senza rivolgersi a nessuno in particolare», esprime l’«immenso dispiacere» per il fatto che «nemmeno la circostanza dell’anno della Capitale della Cultura» abbia indotto le istituzioni a ricordare quello che, «dati alla mano», fu pure un festival attrattivo: «Decine di migliaia di presenze, con Brescia al centro della curiosità e dell’interesse anche della stampa nazionale».
Già sottoposto non molte settimane fa, mentre era sotto i ferri, ad un embrione di lapidazione social, nonostante non si fosse espresso in campagna elettorale, lo Zio Rock ha atteso la conclusione delle elezioni amministrative per non venire trascinato in polemiche contingenti. Ma, ora, dalla scarpa ha da togliersi non un sassolino bensì «una pietra gigantesca», per quel «regalo alla città» poco compreso allora e dimenticato oggi.
«Stempera un po’ l’amarezza – afferma Pedrini - la considerazione che l’idea-base di un "Festival della contaminazione tra la musica e le arti" abbia figliato in tutta Italia, con rassegne che vi si ispirano». Anche se rimane un paradosso: «Mi invitano altrove e si stupiscono che proprio a Brescia una manifestazione così non ci sia più».
«Era un festival identitario – prosegue Omar – ed è l’elemento che manca oggi (penso anche ad un’altra grande esperienza venuta meno, quella della Festa Internazionale del Circo Contemporaneo). Facciamo molte cose belle, ma rassicuranti. Il Brescia Music Art faceva cose uniche».
Il BMA, «organizzato con gli amici dell’agenzia Ellisse che mi supportavano e sopportavano», aveva un Comitato dei Garanti del quale faceva parte, tra gli altri, Andrea Rosi, oggi il discografico dei Måneskin. Fu lui, al Circolo della Stampa di Milano, a parlare alla vigilia di «una delle manifestazioni più interessanti cui potremo assistere in Italia».