18:05 martedì, 18 aprile 2023
Aiutati che il ciel ti aiuta. E il Brescia si è aiutato, ha sgombrato mentalmente il campo da ogni alibi, provando a rimediare ai propri difetti più lampanti. Non che il processo sia compiuto, anche perché a Torbole nessuno è attrezzato per i miracoli. È però evidente che qualcosa sia cambiato, nell’efficacia là davanti (ancora ampiamente perfettibile, peraltro) e nella capacità di reazione. Poi, si diceva, è intervenuto il cielo. Nel secondo tempo con la Ternana, in particolare, ma anche in qualche frangente della gara con la Spal. Che sabato ha creato globalmente di più, ma in maniera meno diretta rispetto a un Brescia che, quando si è presentato in zona gol, l’ha sempre fatto con una pericolosità meno «sfumata» rispetto a quella degli emiliani.
La verità è racchiusa nei dati di Kama Sport. La Spal ha tirato quasi il doppio del Brescia: 18 tentativi a 10. Stesso discorso per le occasioni da gol: 19 quelle prodotte dagli estensi, 9 per le rondinelle. Ma è solo una faccia della medaglia. Perché poi queste chance vanno pesate. Un esempio: Rodriguez che per due volte conclude dall’interno dell’area non può avere lo stesso «valore» di un tiro dalla distanza, facilmente controllato da Andrenacci. Che le rondinelle abbiano affondato il colpo con maggiore concretezza è certificato soprattutto dalle conclusioni in porta: 7, contro le 5 della Spal. Il 70% dei tiri effettuati dalla squadra di Gastaldello ha inquadrato lo specchio, gli emiliani si sono fermati al 28%. Dato che sfocia in altri due indicatori: quello delle occasioni tramutate in gol (10.53% Spal, 22.22% Brescia) e quello delle reti sul totale delle conclusioni tentate (11.11% contro 20%).
La gara del Mazza ha in qualche modo chiuso un cerchio. Era da un girone esatto che il Brescia non segnava di testa. L’ultimo gol, prima di sabato, risaliva al match dell’andata proprio contro la Spal. Lo siglò Mangraviti, ma in quella timbrò anche Ayé. Che a Ferrara ha spezzato la «maledizione».
La cappa plumbea sopra la testa del francese si è un po’ diradata: lo stacco elegante, in netto anticipo sul marcatore, ha prodotto il secondo centro nelle ultime tre gare. Ma l’effetto catartico è diverso da quello di Ascoli: anzitutto perché al Del Duca era arrivata una sconfitta, a differenza di sabato, ma anche perché il gol su azione mancava… dalla sfida del Rigamonti contro la Spal, del 27 novembre scorso. Pura liberazione. Gastaldello si augura che «Flo» si stappi in tempo per questo finale: a Ferrara è stato coinvolto in tre occasioni, ha effettuato due conclusioni e trovato un gol. Con una percentuale realizzativa semplicissima da calcolare: 50%, la più alta della sua stagione. Che forse ha un’ultima chance di essere riscattata.