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Alex Rusconi
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Brescia, è la settimana che dà il via allo sprint per la salvezza
15:26 lunedì, 24 marzo 2025
Brescia, è la settimana che dà il via allo sprint per la salvezza

15:26 lunedì, 24 marzo 2025

Venerdì le rondinelle giocano contro lo Spezia, ma sono giorni decisivi anche per il futuro del club.

La primavera è iniziata, ma in casa Brescia sembra sempre inverno. Passano i mesi e trascorrono gli anni: tuttavia la realtà biancazzura continua a essere raggelante e a risultare avvolta da una nube. Tossica. Non è facile per nessuno frequentare una scena disseminata di trappole – chiunque può diventare vittima di una freccia avvelenata – e dominata da una cattiva gestione e lettura anche dell’«abc».

Tutto sarebbe in qualche modo sopportabile se si scorgesse qualche barlume, ma da fuori è praticamente impossibile individuarlo. E d’altronde non si può domandare che lo sforzo arrivi dall’esterno: è da dentro che devono essere inviati segnali luminosi e inequivocabili. Segnali che non possono più attendere.

Il punto

Dopo la sosta, trascorsa in cupezza e con la tensione a fior di pelle sciolta nella consueta piatta routine, si riparte. Verso una settimana molto corta, ma allo stesso tempo lunghissima. Corta: perché il Brescia sarà in campo già venerdì sera alla Spezia. Lunghissima: perché è quella che dà il via allo sprint per una corsa, che bisogna impegnarsi per non definirla disperata, verso la salvezza.

E ancora, lunghissima perché per quanto attorno alla questione societaria si sia alzata una cortina fumogena, è sempre più forte – e circostanziata – la sensazione che qualcosa, stavolta, possa avvenire. Senza la presenza di bresciani tuttavia informati di fatti concreti e di grandi manovre attorno a un club che Massimo Cellino ha sempre più l’interesse a cedere anche perché da qui al 30 giugno dovrà sborsare, di tasca propria, circa 3 milioni di euro: quanto serve solo per portare a termine la stagione.

Alle strette

Il presidente-patròn insomma è alle strette e, assicurano, le poche persone rimaste al suo fianco, deciso ad andare fino in fondo verificando che chi ha di fronte nella trattativa in corso sia un interlocutore credibile e in grado di dare una prospettiva al Brescia: il suo impegno «morale» è quello di non lasciare a chicchessia. Ma «deve» lasciare e questo ormai è chiaro anche a lui che dopo questa deludente avventura vorrebbe rimettersi nuovamente in gioco in Inghilterra.

Ma stiamo andando tanto, troppo oltre. Perché il futuro – e qui ci interessa quello del Brescia – è inevitabilmente legato al presente e al salvataggio della categoria anche se secondo alcune fonti incrociate, chi sta trattando il club potrebbe – incredibilmente –restare interessato anche in caso di retrocessione. Ma anche qui: stiamo andando troppo oltre.

Focalizzarsi

Coscienza e oggettività impongono in questo momento di attenersi ai fatti. Quelli relativi a 8 giornate ancora da giocare e infarcite di scontri diretti. Cinque nelle ultime sette gare soltanto per quanto riguarda il Brescia. Che al mini campionato in coda al campionato deve mettere in conto anche di poter anche arrivare nella condizione di penultima in classifica se andasse tutto male nel prossimo turno tra il proprio impegno in casa di una terza che ancora ha chances di secondo posto e con l’occhio alle due sfide salvezza Mantova-Südtirol e Sampdoria-Frosinone.

Fondamentale la cura dei nervi e il mantenimento del sangue in ghiaccio: aspetti che in questo momento contano molto più di questioni tecnico-tattiche per le quali eppure ci sono ancora margini di crescita: si attendono come la pioggia nel deserto i rientri di Cistana e Galazzi. E si attende, al di là di quel che potrà fare un Rolando Maran che si spera non venga lasciato solo, una grande risposta emotiva da parte di un gruppo che – a prescindere dalle rassicurazioni di Renzo Castagnini – non è più così compatto con gli equilibri scossi da tanti e troppi eventi che hanno portato a far tracimare il vaso. Ma nella settimana più corta, che è anche quella più lunga, tutti hanno qualcosa da perdere. Per il presente, per il futuro, per l’orgoglio.