Il Giro d'Italia e il Giro Women passeranno in Valle Camonica - news - Radiobresciasette
ON AIR
Notte di note
la notte di Bresciasette
NEWS
Il Giro d'Italia e il Giro Women passeranno in Valle Camonica
17:58 mercoledė, 15 gennaio 2025
Il Giro d'Italia e il Giro Women passeranno in Valle Camonica

17:58 mercoledė, 15 gennaio 2025

Presentate ieri a Roma le due gare ciclistiche: 28 maggio, 7 e 8 luglio le date dei passaggi camuni.

Niente arrivi di tappa nel Bresciano per il 2025 dopo la scorpacciata del 2024 fra Giro d’Italia Elite e Giro femminile, ma una partenza e tre tappe con la Valcamonica grande protagonista il 28 maggio con gli uomini, il 7 e 8 luglio con le donne. È il sunto della presentazione del Giro d’Italia maschile e femminile avvenuta ieri, per la prima volta a Roma, che sarà nuovamente teatro del traguardo finale.

Il tracciato

Venendo al Giro d’Italia uomini in programma dall’8 maggio al 1 giugno per un totale di 3.413 km. Si partirà come annunciato dall’Albania e in particolare da Durazzo. Tre tappe nel paese mediterraneo nuova meta del turismo italiano low cost per poi riprendere dal Sud la risalita dello stivale, in una cartolina valida per la promozione estera. Dai trulli pugliesi, al barocco di Lecce, ai sassi di Matera fino al lungomare Caracciolo di Napoli per le prime tre tappe italiane dedicate ai velocisti. Poi trasferimento in Appennino per una tappa abruzzese valida per il primo traguardo in salita (duri solo gli ultimi 3500 metri), la classica tappa dei muri marchigiani e un’altrettanta classica frazione da Gubbio a Siena con le strade bianche.

In Toscana, da Lucca a Pisa la seconda crono dopo quella albanese prima di affrontare un altra tappa appenninica insidiosa ma non impossibile. Con la Modena Viadana che strizza l’occhio ai velocisti ci si avvicina alla Bassa Bresciana, alla confluenza dell’Oglio con il Po. Altre due tappe facili, una con sconfinamento in Slovenia (caso mai Pogacar ci ripensi e torni al Giro), poi un arrivo in salita ad Asiago (non impossibile) dopo il monte Grappa prima del secondo riposo. Martedì 27 maggio si corre la Piazzole sul Brenta San Valentino con le ultime salite disseminate sull’alto Garda a seminare le prime vere tossine nel gruppo.

La tappa bresciana

Il giorno seguente, mercoledì 28 maggio, la carovana transita nel Bresciano con la breve San Michele dell’Adige Bormio, soli 154 chilometri con tre salite: il passo del Tonale (pedalabile), discesa a Ponte di Legno e come annunciato già dal Giornale di Brescia nei mesi scorsi la salita del Mortirolo montagna Pantani dal versante Bresciano e parzialmente inedito, la direttissima che abbrevia l’erta ma la rende decisamente arcigna. Tuttavia, giunti in vetta, poi c’è la discesa e leggera risalita verso Bormio. Gli organizzatori locali avevano chiesto l’arrivo sullo Stelvio per i 250 anni della strada, ma Rcs ha risposto picche per le incertezze dovute al meteo.

Dopo due giorni in salita da Morbegno a Cesano Maderno spazio nuovamente ai velocisti (tanti traguardi a loro dedicati) prima del finale con la Biella Champoluc, vero tappone alpino e la Verres Sestriere con il Colle delle Finestre prima del trasferimento a Roma per la passerella finale.

Considerazioni tecniche

È un Giro sulla carta decisamente più facile rispetto a quello degli ultimi anni tanto da non poter più utilizzare lo slogan «la corsa più dura nel paese più bello del mondo». Le ragioni di questo alleggerimento insieme ad un ritorno delle crono sono presto dette: la maggioranza dei corridori guarda al Tour de France come punto di riferimento e negli ultimi anni ha scartato la presenza al Giro per le sue eccessive difficoltà tecniche. In questo modo invece il Giro diventa più facile ma anche aperto a più soluzioni e molti atleti potrebbero essere tentati dalla doppietta con la corsa francese.

Probabili protagonisti

Assente quasi sicuro Pogacar, ritorneranno in Italia gli ex vincitori della corsa corsa, i sudamericani Carapaz, Bernal e Quintana (anche se quest’ultimo è quasi un ex corridore). Torna anche Roglic dopo il trionfo di due anni fa ed è il candidato più serio al trionfo ma dovrà vedersela con Wout Van Aert. Il belga, forte a cronometro, non ha fatto mistero di puntare alla classifica generale. Il sogno? Avere Vingeggard alla partenza. Gli italiani? Ci sono i giovani come Tiberi e Pellizzari, per i bresciani occhi puntati su Scaroni.

Le donne

Come lo scorso anno sarà il Giro Women a regalare le maggiori soddisfazioni agli appassionati di ciclismo bresciani con due tappe in Valcamonica e un inizio di corsa davvero scoppiettante.

Se lo scorso anno fu Brescia ad aprire le danze con la crono dominata e alla fine risultata decisiva, da Elisa Longo Borghini, quest’anno il testimone della grande partenza del Giro organizzato per il secondo anno da Rcs Sport, passa a Bergamo nell’ideale staffetta fra due capitali non solo della cultura, ma pure di quella sportiva. E come Brescia, anche Bergamo inaugura la corsa con una crono sulla medesima distanza, circa 13 chilometri.

In Valle

Negli otto giorni di corsa senza una sosta, le altre due giornate riservano emozioni in Valcamonica. Lunedì 7 luglio si correrà al seconda tappa, da Clusone all’Aprica attraversando tutta la Valle Camonica sul fondo valle e poi all’altezza di Edolo deviando verso l’Aprica con la salita affrontata dal Santicolo, giusto per creare i primi veri distacchi. Martedì 8 luglio sarà invece Vezza d’Oglio ad ospitare con orgoglio (è la prima volte per il paese camuno che ospita la partenza di un grande Giro, seppur femminile) la terza frazione che si concluderà a Trento dopo aver affrontato l’ascesa del Tonale.

Sulla carta una frazione per velociste, ma il Tonale sarà la cima Coppi (che al femminile si chiama Alfonsina Strada in onore della pioniera del ciclismo femminile prima della bresciana Mary Cressari) di questa edizione declinata al femminile.

Nord e Centro Italia

Il Giro Women si disputerà tutto al Nord e centro Italia (per una questione logistica, di sponsor e passione sportiva ancora un poco acerba nel resto dello Stivale) con la conclusione in programma il 13 luglio con la Forlì Imola e una conclusione nell’autodromo Enzo e Dino Ferrari, templio della Formula 1, ma teatro anche di due mondiali su strada con il finale che ne ricalca il profilo tecnico.

Elisa Longo Borghini, migliore italiana probabilmente di sempre per le corse a tappe e non solo, spera naturalmente di ripetere l’impresa dello scorso anno con un tracciato che si adatta alle sue caratteristiche tecniche e un finale incerto in grado di promettere spettacolo come lo fu l’edizione dello scorso anno.