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Brescia, con il Modena č spartiacque stagionale col mercato alle porte
16:46 lunedě, 23 dicembre 2024
Brescia, con il Modena č spartiacque stagionale col mercato alle porte

16:46 lunedě, 23 dicembre 2024

Giovedì è l’ultima d’andata. Ritrovando la vittoria il saldo con lo scorso anno sarebbe -1 Innesti a gennaio obbligatori.

Pensierini e buoni propositi: quelli che non devono e non possono mai mancare sotto l’albero di Natale. Ma bando al buonismo: che è sempre deprecabile, ma in certi momenti anche di più. E questo, decisamente, per il Brescia e per Massimo Cellino – che poi sono coincidenti – non è il momento di fare e di farsi sconti. Questo, semmai, è il tempo giusto per guardare bene in faccia la realtà non sottovalutando segnali e numeri. Con gli uni e gli altri che iniziano a essere preoccupanti. Al pari di una classifica che offre ancora un +3 sui play out, ma con solo una squadra – la Samp – a fare da cuscinetto con le squadre in quota paura (18 punti).

Gli altri numeri li abbiamo già riassunti ieri: media di 0,9 punti nelle ultime 10 partite, media assoluta di 1,16 punti a gara. Proiezione che chiama, ad andare bene bene, a una salvezza risicata. Bastano un paio di vittorie per ridarsi slancio.

Ma bastano un paio – o anche meno – di passi falsi per ritrovarsi in guai serissimi. Fino a qui – lasciando perdere le prime tre impegnate in una mini lega tra loro – il campionato è rimasto pressoché dormiente con ampio spazio per tutto, ma anche per tutti. Prima o poi qualcuno si sveglierà. E allora è bene che anche il Brescia punti l’ora esatta. Giovedì contro il Modena sarà gara spartiacque. Perché sarà l’ultima in casa dell’anno – e in casa la vittoria manca dal 30 settembre scorso – e perché sarà l’ultima del girone d’andata. E le rondinelle, rispetto alla scorsa stagione, viaggiano al di sotto. Se andrà benissimo – ovvero se arriveranno gli agognati tre punti – si chiuderà a quota 24, un punto in meno dei 25 di un anno solare fa quando eravamo in piena e felice scoperta dell’era Rolando Maran.

Situazione

Sarà inoltre la terza partita del nuovo corso Bisoliano e c’è la necessità assoluta di dare un senso ai due pari senza reti consecutivi studiati quasi a tavolino dal tecnico per ridare una consistenza difensiva a una squadra che però, per contro, ha perso ogni tipo di cognizione offensiva. E ci si chiede da qui a giovedì cosa possa cambiare e come. La certezza è che anche far vedere qualcosa dall’altra parte del campo è un dovere anche perché pure la tattica speculativa e di protezione del fortino con difesa a cinque a oltranza e una mediana solo di sostanza, non mette al riparo da rischi. Anzi: sia contro la Carrarese che con la Juve Stabia il Brescia se l’è vista brutta in più di una circostanza.

Dunque, a Santo Stefano si cercherà di far tornare i conti in tema di classifica prima di andare a misurarsi, domenica a Cremona. Mentre nel frattempo il mercato è già tema d’attualità. Dal quale il Brescia non può sfilarsi. Anzi. Volente o nolente Cellino – che pure fa i conti con casse impoverite da mancati introiti (situazione comune a tutti i club) per quasi 4 milioni di euro e che dunque dovrà metterci del suo, attingendo dalle proprie risorse – non potrà rimanere sordo a bisogni e necessità. Che sono bisogni sia ambientali – un ricambio di qualche faccia s’impone – che tattici. A maggior ragione se Bisoli ha intenzione di giocarsela anche in prospettiva prevalentemente col 3-5-2. E valutazioni vanno fatte in tutti i reparti. Soprattutto a centrocampo e sulle fasce. Pensierini e buoni propositi senza spazio per il buonismo. O si rischia.