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Fabio De Luigi al cinema Moretto: la mia Romagna, andando a "50 km all'ora"
16:08 lunedě, 08 gennaio 2024
Fabio De Luigi al cinema Moretto: la mia Romagna, andando a "50 km all'ora"

16:08 lunedě, 08 gennaio 2024

Simpatico, ironico e disponibile. Fabio De Luigi saluta il pubblico del cinema Moretto prima della proiezione del suo nuovo film, «50 km all’ora», il terzo da regista, e regala subito una battuta strappando risate. «Stefano (Accorsi, il co-protagonista, ndr.) voleva essere qui, ma non può, è da Amadeus. Ha preferito lui a me ma va bene». Cellulari alla mano, gli spettatori in sala non si perdono una parola e un gesto del comico, attore e regista, scattano foto e registrano filmati.

Nella pellicola, De Luigi attraversa l’Emilia Romagna con Stefano Accorsi su due motorini scassati, costruiti quando erano ragazzini. Interpretano due fratelli che si ritrovano dopo tanti anni al funerale del padre ed esaudiscono il suo ultimo desiderio: portare le ceneri del genitore accanto alla moglie. Un road movie che è anche romanzo di formazione e commedia di famiglia. «Sono nato in Emilia Romagna - ricorda De Luigi - . Questo è un film che narra una storia credo universale, quella tra fratelli. Darle un’ambientazione così precisa serviva anche a darle una credibilità. Io e Stefano siamo emiliano-romagnoli, abbiamo la stessa radice linguistica e mi sembrava corretto inserire questi due fratelli in un luogo dove fosse credibile fossero cresciuti».

«50 km all’ora» è una nostalgica rievocazione vintage degli anni Ottanta, tra allegria e tenerezza. «È una storia che guarda un po’ indietro, pur essendo girata nel 2023 - conferma l’attore-regista - ma con un respiro di nostalgia perché questi due fratelli riescono a fare un viaggio che si erano ripromessi quando erano adolescenti. Quindi c’è un sapore un po’ anni Ottanta. Io lo definisco un film in costume ma girato adesso». Per De Luigi questo è il film della maturità? «Spero di sì - risponde sorridendo -. Credo sia un film, è il mio terzo da regista, forse migliore di quelli che ho fatto prima. Ma giudicherà chi lo vedrà».